I Gruppi di Acquisto Solidali verso l’Economia Sociale? Un bando della Provincia di Milano destina loro 200.000 Euro a fondo perduto. Articolo di Susanna Cernotti.
Molti cittadini metropolitani, provano frustrazione e rassegnazione entrando quotidianamente nei grandi supermercati e centri commerciali poiché, spesso, costituiscono l'unica opportunità per fare la spesa sotto casa in tempi rapidi e compatibili con la gestione lavoro-famiglia. Ma si tratta di una vera opportunità o di una scelta obbligata? Dipende da quante energie decidiamo di destinare alla nostra salute e a quella dei nostri figli, attraverso il raggiungimento di una consapevolezza nei consumi.
Una strada alternativa esiste e, guarda caso, fa pure risparmiare strada ai prodotti che consumiamo. Meno trasporto, meno inquinamento, meno riscaldamento globale, più salute e benessere per tutti. E, incredibile, a volte fa risparmiare anche soldi.
Questa alternativa si chiama GAS, ovvero Gruppo di Acquisto Solidale. Anziché rimanere consumatori “isolati” ed impotenti di fronte ad etichette incomprensibili e codici a barre che ti impongono un prezzo che non puoi concordare, alcuni cittadini decidono di solidarizzare il momento della “spesa”. Ci si incontra a casa dell'uno o dell'altro, oppure si viene ospitati da Associazioni sensibili dove si discute dei propri stili di vita, si fa un'analisi della propria spesa e si comincia a capire “insieme” gli errori più comuni, quelli che ti fanno perdere soldi e gusto nel mangiare e, non ultima di importanza, la salute.
Se la natura ci regala le carote in ogni mese dell'anno, non si capisce perché troviamo parimenti i finocchi al supermercato anche d'estate quando la natura ha destinato loro le ferie. Prosciutto e melone tutto l'anno? No, grazie. La frutta e la verdura, così come altri prodotti, viaggiano dal sud al nord del mondo alla faccia del razzismo e dall'est all'ovest a dispetto dei rapporti diplomatici tra Usa e Russia. Dalla Cina arrivano pure le angurie quadrate così occupano meno spazio nel nostro frigorifero.
Spesso il trasporto è su gomma, intasando le arterie viabilistiche del pianeta fin sotto l'uscio di casa. Spesso si utilizzano prodotti chimici per “congelare” il deterioramento dei prodotti, come nel caso delle banane. E, naturalmente, si gioca a dadi con i geni, producendo alimenti OGM che si adattano a temperature, piovosità ed insetti non previsti.
Improvvisamente, si accusano intolleranze alimentari, allergie, problemi gastrointestinali e naturalmente tumori. Lo smog condanna i nostri bambini a bronchiti croniche e il borsellino langue.
Ecco perché la solidarietà dei GAS non si limita al gruppo ristretto di consumatori, bensì viene estesa anche ai piccoli produttori che coltivano, allevano o producono non lontano dal GAS, nel rispetto dell'ambiente, dei lavoratori e dei popoli sfruttati del Sud del Mondo. Si accorciano le distanze percorse dai prodotti, si taglia la filiera produttore-consumatore, si concorda il prezzo direttamente col produttore o distributore. GAS più evoluti ordinano al produttore prima della produzione, evitando così di lasciarlo in balia del mercato e concordando un prezzo fisso senza sorprese per il borsellino.
I GAS stanno sollevando sempre più interesse tra le famiglie, ma non solo. Recente è il bando pubblicato dalla Provincia di Milano proprio a sostegno dei GAS della provincia (sono circa 50 quelli già censiti): 200.000 Euro a fondo perduto con un tetto massimo di circa 5.000 Euro a progetto.
I GAS sono, tuttavia, ancora un fenomeno di nicchia. Spesso legati alla scelta del biologico e OGM-free, sono per molte tasche inaccessibili per gli elevati costi di tali coltivazioni o produzioni. Richiedono, inoltre, molta determinazione ed un ruolo attivo dei partecipanti nella gestione della scelta dei produttori, degli ordini e della distribuzione dei prodotti, cause che ne disincentivano l’adesione. Esistono meta-GAS che fungono da coordinamento di più GAS magari con un’unica gestione del magazzino.
Ma fino a che punto il volontariato può rendere sostenibili questi progetti sulla lunga distanza? Le consegne dei prodotti avvengono in orari lavorativi durante i quali i volontari sono a loro volta impegnati sul proprio posto di lavoro.
Si comincia, quindi, a parlare di un evoluzione verso l’economia sociale, con veri e propri progetti di Imprenditoria non solo legati alla gestione del magazzino (per esempio attraverso un punto vendita aperto anche al pubblico), ma anche all’autoproduzione di prodotti alimentari e non solo (pensate ad esempio al pane e alla pasta).
Per chi in Zona 8 a Milano volesse avvicinarsi al mondo dei GAS segnaliamo per giovedì 22 gennaio alle ore 21.00 c/o il Circolo EnoSud in Via Ollearo 5 a Milano una serata divulgativa.
A Quarto Oggiaro esistono attualmente 2 GAS recentemente costituiti o in via di definizione. QuartoGAS è stato fondato nel 2008 da Spazio Baluardo e ARCI Itaca (cell 338-175.91.53 / 347-37.21.281- - gas@spaziobaluardo.it). Viaggia ora con le proprie gambe ed è orientato prevalentemente al biologico. “A tutto GAS”, evoluzione del GAS Pascarella grazie alla promozione delle ACLI del quartiere, è orientato principalmente al risparmio delle famiglie (si presenterà a breve al quartiere). Un terzo GAS, “Bio alla portata di tutti” è in fase di progettazione con lo scopo di rendere accessibile economicamente, e non solo, il biologico a tutti e si presenterà proprio nel corso della serata divulgativa all'EnoSud.Milano, 16 gennaio
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